“Nuove tensioni nel
diritto di famiglia” è il titolo della relazione tenuta dal Prof.
Francesco d'Agostino al convegno della unione Giuristi cattolici
italiani svoltosi lunedì 9 luglio presso la Biblioteca dell'Ordine
degli avvocati di Cagliari. Come ha spiegato subito l'illustre
docente, il titolo è un eufemismo, data l'attuale “l'implosione
del matrimonio e della famiglia”, testimoniata dalle sempre più
frequenti e pressanti richieste giuridiche di “divorzi brevi”, di
riconoscimento delle unioni di fatto, di unioni omosessuali e …
perfino di matrimonio tra uomini ed animali! Per non parlare degli
aborti coercitivi all'ottavo mese di gravidanza in Cina, della
circolare del ministro della scuola e dell'infanzia britannico che
invita gli educatori a non usare i termini papà e mamma per evitare
i rischi di omofobia, delle decisioni della conferenza dell'ONU ad
Alma Ata, che attribuiscono a tutte le donne indipendentemente dal
matrimonio il diritto assoluto ed insindacabile a decidere se avere
figli, quanti averne, quando averli e se interrompere o non
interrompere la propria gravidanza. (È interessante sapere che
l'Organizzazione Mondiale della Sanità spesso condiziona l'invio
degli aiuti sanitari ai paesi poveri all'accettazione di tali
criteri.). Negli Stati Uniti il numero delle convivenze ha superato
quello dei matrimoni e in Francia il numero dei nati ad di fuori del
matrimonio ha sorpassato quello dei nati dentro il matrimonio. Il
tasso di natalità degli europei è così basso, che nel giro di
poche generazioni essi si troveranno in minoranza nel loro stesso
continente. Sono solo alcuni dei dati portati dal noto giurista per
descrivere la drammaticità del momento presente, acuita
dall'incapacità del nichilismo contemporaneo di affrontare questi e
altri problemi in modo unitario secondo una prospettiva teoretica di
fondo.
Ma – spiega lo studioso
- la famiglia, così come il linguaggio, la religione, la verità, la
bellezza sono condizioni di possibilità dell'esser umano, basi e
fondamento della società. Se non ci fosse il matrimonio non ci
sarebbe l'uomo. Il “tabù dell'incesto”su cui si costruisce la
famiglia non si fonda su presupposti biologici ed economici, ma
antropologici: esso è presente soltanto nella società umana e
presuppone precisi ruoli familiari. Ad esso si oppongono ideologie
particolarmente preoccupanti, quali le teorie del genere, che
pretendono di eliminare le identità sessuali.
Anche dal punto di vista
economico la famiglia è fondamentale perché senza i legami di
solidarietà familiare i costi sociali per qualunque Stato sarebbero
insostenibili. In un periodo di crisi, qual è quello attuale,
sapremo noi e sapranno i nostri politici fare tesoro di tali parole?
Alessandro
Macaluso