risponde SERGIO ROMANO
Il barile di polvere del Ventesimo secolo
Ho letto sul Corriere che secondo Vittorio Messori quello che ha portato alla grande guerra sono state le proiezioni ideologiche della modernità, ovvero «marxismo, darwinismo, nazionalismo». Sul ruolo del nazionalismo, niente da obiettare (a parte il fatto che più facilmente viene associato a persistenze ataviche, tradizionaliste, più che propriamente moderne), ma in che modo, secondo lei, marxismo e darwinismo potrebbero avere contribuito allo scoppio della grande guerra? Gregorio Praderio gregorio.praderio@libero.it
Caro Praderio, fra i nazionalismi «atavici», di cui lei parla nella sua lettera, e quelli del 1914 corre una grande differenza. Quello che esplode agli inizi del Novecento e trascina nel conflitto i maggiori Paesi europei è un fenomeno nuovo, creato e alimentato dall' apparizione degli Stati nazionali e dalle grandi novità del secolo precedente: la rivoluzione francese, la coscrizione obbligatoria, la rivoluzione industriale, la partecipazione delle masse, anche se manipolata e orchestrata, all' esercizio del potere, la rapida crescita di alcune megalopoli (Londra, Parigi, Berlino, Vienna), pericoloso vivaio di proteste sociali, tensioni etniche, rabbie collettive, ambizioni nazionali. Giuseppe Mazzini aveva affermato che i protagonisti della storia d' Europa sarebbero state le nazioni, non i re. E aveva aggiunto che ogni nazione avrebbe svolto e perseguito la propria missione. Era un messaggio nobile, ispirato dal sentimento che le diverse missioni dei popoli europei potessero convivere armoniosamente in uno spirito di fratellanza e tolleranza. Ma di lì a credere che la missione di un popolo fosse molto più importante di quella degli altri, il passo è breve. Ed è ancora più facile credere che la propria legittima ambizione sia stata mutilata e umiliata dalla tracotanza di un' altra nazione. La causa principale della guerra, nell' estate del 1914, fu una esplosiva combinazione di arroganza e vittimismo, spesso contemporaneamente presenti in uno stesso Paese. Il colpo di pistola di Sarajevo fu soltanto il fiammifero lanciato sul barile di polvere. Alla miscela, per esplodere, bastava una scintilla. Credo che Vittorio Messori abbia ragione quando chiama in causa, sul banco degli imputati, il marxismo e il darwinismo. Queste due ideologie non furono le cause del conflitto. Ma contribuirono a diffondere la convinzione che la vita fosse uno scontro tra forze contrapposte. Il marxismo predicò la lotta di classe ad alcune generazioni di leader politici e sindacali. Il darwinismo (che non ha nulla a che vedere con le geniali teorie di Charles Darwin) inoculò in molti la convinzione che la vita fosse una continua lotta per la sopravvivenza della specie più forte, più dura, più abile. Non è difficile comprendere perché la guerra dei nazionalismi sia rapidamente divenuta, grazie alla rivoluzione bolscevica, guerra di classe e, grazie al nazismo, guerra di razze.
Romano Sergio
Pagina 23(27 marzo 2006) - Corriere della Sera
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